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La gravidanza nel cane

La gravidanza è probabilmente il periodo più importante della vita di un cane.

Purtroppo viene spesso sottovalutato e preso un po’ alla leggera, credendo erroneamente che la natura sappia cosa fare in ogni situazione. Gli errori però sono molto frequenti e pericolosi per la mamma e i futuri cuccioli.

Il primo mito da sfatare è che non è vero che la gravidanza sia indicata in qualsiasi momento.

Il cane è un mammifero molto prolifico per numero di accoppiamenti e gravidanze, ma questo non vuol dire che possiamo lasciare fare tutto alla natura.

L’età dell’accoppiamento, ad esempio, è molto importante!

Generalmente è meglio attendere il secondo calore e, se parliamo di cani di razza gigante, aspettare pazientemente il terzo. Importante è anche evitare che si porti in accoppiamento un cane con età avanzata (>7 anni). Per questi soggetti è consigliabile una visita veterinaria approfondita preliminare. Da circa due anni l’ENCI (Ente Nazionale della Cinofilia Italiana) ha emesso un regolamento che richiede, per un cane con più di 7 anni di età, un certificato veterinario di idoneità alla riproduzione.

In ogni caso, la supervisione del veterinario aiuterà la corretta gestione delle ultime fasi della gravidanza e del delicato momento del parto. Il veterinario valuterà il momento, il numero dei cuccioli e i rischi connessi al parto naturale. In genere il cane è in grado di assolvere in completa autonomia al compito ma per alcune razze come le brachicefale o in presenza di cucciolata in numero elevato si rende necessario un parto chirurgico o indotto.

Alimentazione del cane in gravidanza

La nutrizione del cane  in gravidanza è un altro aspetto importante da valutare. L’errore più comune è quello di sovralimentare il cane  nella prima fase della gravidanza. Nei primi 40 giorni non c’è un aumento significativo di peso del cane: gli embrioni sono molto piccoli e di conseguenza la richiesta energetica è molto simile a quella fisiologica pre-accoppiamento.

Dopo i 40 giorni il cane  può aver bisogno di un supporto energetico aggiuntivo, con pasti molto meno voluminosi, molto più frequenti e, in alcuni casi, si può arrivare a 7/8 pasti al giorno.

La dieta deve essere di altissima qualità e bilanciata: in questa fase vanno evitate integrazioni non necessarie (vitamina B e Calcio) onde evitare limiti o blocchi alla mobilizzazione del calcio ad opera delle paratiroidi.

 

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