Centripetazione: come diventare un riferimento per il cane

Per essere accreditati dal proprio cane è necessario che il cucciolo ci prenda in considerazione come riferimenti utili quando ha bisogno di qualcosa. Non si vuole togliere importanza al mondo né creare una sorta di dipendenza, ma semplicemente far sì che il cane sia portato a coinvolgere il suo compagno a due zampe nell’espressione delle proprie necessità: ovvero, che tenda a pensarsi in coppia e non in maniera individuale.

Per raggiungere questo risultato, chiamato centripetazione, il primo passo è la trasformazione del proprietario in un centro di interesse per il cane. Quindi è necessario trasformare il partner agli occhi del cane in una sorta di intermediario a cui rivolgersi ogni volta che deve mettere in atto particolari istanze.

Il modo più produttivo per farlo è costruire delle esperienze, ovvero degli esercizi, nei quali il cane sperimenti concretamente che – agendo in modo diretto – non riesce a conseguire il risultato voluto, mentre tutte le volte che si rivolge al partner il successo è assicurato.

Per esempio, se il cane vuole il bocconcino che ho in mano, attendo che si metta calmo e mi guardi: solo allora glielo posso dare. Applico la stessa procedura per sganciare il guinzaglio: aspetto che il cane si metta tranquillo, e quando si volta a guardarmi lo sgancio.

Questi esercizi sono molto utili quando si vuole diminuire il comportamento impulsivo del cane e accrescere la sua capacità riflessiva: un cane che considera l’essere umano come intermediario per ottenere qualcosa e soddisfare le proprie istanze, non parte immediatamente ma si rivolge al partner, consentendo alla persona di dargli un’indicazione e nello stesso tempo favorendo l’autocontrollo.

La mediazione si basa su due educazioni:

  • le richieste, ovvero la capacità del cane di chiedere un obiettivo che vuole raggiungere, invece di affannarsi per ottenerlo attraverso un’azione diretta;
  • i permessi, ovvero la tendenza del cane a rivolgersi al partner prima di compiere una particolare azione. Per esempio: ti guardo e aspetto il tuo via prima di uscire dalla porta di casa o dal portellone dell’auto.
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